Di seguito il testo della comunicazione dell'ass. Donati:
«Oggetto:ritiro proposta di legge approvata con DGR n.1465 del 07.11.2011
Con la presente si chiede il ritiro della proposta di legge, approvata con DGR n.1465 del 07.11.2011, avente ad oggetto “Proposta di legge regionale a iniziativa della Giunta regionale concernente: “Riordino degli enti di gestione dei parchi naturali regionali. Modifiche della legge regionale 28 aprile 1994, n.15 (Norme per l’istituzione e la gestione delle aree protette naturali”.»
Le Associazioni sottoscriventi si sono riunite in data 19 dicembre per discutere del preoccupante progetto della Autorità Portuale di Ancona, diffuso tramite stampa, di realizzare una “centrale energetica” al porto di Ancona con l'arrivo di fino a mille navi gassiere l'anno. Le associazioni denunciano in primo luogo la carenza di informazioni
- sul progetto e sulla natura degli impianti, (centrale termoelettrica? Centrale di smistamento del gas? Metaniere con gas compresso o con gas liquido naturale –gnl? Metanodotto fino all’Api o alla rete SNAM?), - sul reale impatto dello progetto che all'improvviso viene proposto dalla Autorità Portuale che, sembrerebbe, nelle sue chiuse stanze pensa di poter decidere alle spalle dei cittadini.
Le associazioni denunciano anche la “riservatezza” degli amministratori pubblici che hanno partecipato alla riunione del Comitato Portuale del 13 dicembre u.s. (Viventi, Casagrande, Franzoni) che nessun commento hanno finora rilasciato sull'argomento. Non sapevano nulla di cosa bolliva in pentola? Si chiede che essi riferiscano al più presto e pubblicamente la posizione da loro assunta in sede di Comitato Portuale. Le associazioni hanno deciso nel frattempo di richiedere direttamente alla Autorità Portuale il progetto elaborato dalla ditta SGS per un suo preciso approfondimento e la apertura di un serio dibattito pubblico.
Italia Nostra Ancona Legambiente Circolo “Il Pungitopo” Ancona Comitato Mare Libero Ancona Comitati Utenti Trasporto Pubblico Ancona Comitato Tutela Ambiente e Salute Vallesina-Jesi Onda Verde Onlus Falconara Comitato Sant'Amico per la tutela del Territorio del Triponzo Comitato Mezzavalle Libera Ancona Coordinamento Cittadini per una città con più persone e meno inquinamento-Ancona Comitato Quartiere Villanova Falconara Marittima Comitato Territorio Sostenibile Jesi Polis Nova -Recanati La Lupus in fabula-Fano Unione Inquilini Marche ACU Marche Federazione Nazionale Pro Natura Marche Italia Nostra Marche WWF Marche Terra Mater Forum Paesaggio Marche
E’ ciò che è emerso dall’istruttoria del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com) a seguito dell’esposto di Ondaverde Onlus, Falkatraz Onlus e Comitato Villanova (associazioni aderenti al Coordinamento NO RIGASSIFICATORI) le quali in principio - il 13 luglio scorso - si erano inutilmente rivolte al Direttore della sede RAI di Ancona affinché ospitasse “una comunicazione aggiuntiva che bilanciasse le informazioni diffuse con l’intervista del prof. Corrado Piccinetti” durante il TGR delle 19,30 del 7 luglio 2011.
Si era all’indomani - 6 luglio - del burrascoso via libera al rigassificatore di API Nòva Energia da parte del Consiglio Regionale delle Marche e il TGR RAI aveva intervistato il Prof. Biologo Corrado Piccinetti il quale aveva svolto considerazioni a nostro avviso superficiali e che informavano parzialmente, omettendo rischi oggettivamente riconosciuti dalla comunità scientifica, come quello della immissione di acque fredde e clorate da parte degli impianti di rigassificazione del gas liquido naturale (GNL). La richiesta scritta inviata dalle associazioni NO RIGASSIFICATORI al Direttore della sede RAI di Ancona affinché bilanciasse le informazioni diffuse con l’intervista ad un altro biologo che avremmo potuto indicare, non ottenne alcuna risposta.
Così ci siamo rivolti al Co.Re.Com. che ha aperto l’istruttoria al termine della quale non ha potuto obbligare la RAI ad una rettifica in quanto non si è trovato di fronte alla oggettiva falsità di una notizia bensì al problema di “garanzia della pluralità delle fonti di informazione“.
Mettere in campo la pluralità delle fonti atteneva ed attiene alla libertà informativa del TGR RAI, libertà diretta ad arricchire e differenziare l’insieme pluralistico delle voci indirizzate al pubblico. Ma la conclusione del Co.Re.Com. che “raccomanda la RAI - TGR Marche di dare voce alle posizioni differenti rispetto a quelle espresse nel servizio mandato in onda al fine dell’effettiva applicazione del diritto alla pluralità e completezza dell’informazione” rivela esattamente quello che non ha fatto … ovvero che il Direttore RAI Marche ha scelto liberamente di non fare! Il Direttore del TGR RAI Marche ha scelto liberamente di non garantire la pluralità e completezza delle fonti di informazione indirizzate al pubblico! Purtroppo dobbiamo constatare anche la protervia di chi fa finta di non sapere di svolgere un servizio pubblico. Infatti dall’istruttoria del Co.Re.Com. Marche risulta che “la RAI nella nota del 14/9/2011 si rende peraltro disponibile a dare conto di opinioni dissenzienti da quelle espresse dal Prof. Piccinetti, ove ne fosse fatta richiesta“! OVE NE FOSSE FATTA RICHIESTA ????
LO ABBIAMO GIÀ CHIESTO IN QUEI PRECISI TERMINI IL 13 LUGLIO SCORSO, E DA QUELLA DATA ATTENDIAMO UNA RISPOSTA DAL SIG. DIRETTORE DEL TGR-RAI MARCHE!
Sono trascorsi 156 giorni … Attenderemo ancora che quella richiesta del 13 luglio venga soddisfatta e da oggi attiviamo un apposito contagiorni!
x le associazioni: Loris Calcina (Ondaverde Onlus)
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UNA CENTRALE ELETTRICA E MILLE NAVI GASSIERE L’ANNO IN PORTO QUANDO LA FANTASIA SUPERA OGNI LIMITE
Nel mentre la città di Ancona è interessata dall’inquinamento senza limite della area portuale che si riverbera sul centro cittadino, nel mentre a livello regionale si contesta con forza la realizzazione di rigassificatori non previsti dal Piano Energetico Regionale e senza una pianificazione energetica nazionale, nel mentre si discute da anni di un waterfront per accogliere al meglio turisti e croceristi, l’Autorità Portuale di Ancona tira fuori dal sacco dei regali di Natale il progetto di realizzare una nuova centrale elettrica nel cuore stesso di Ancona. Il “pacco” è già pronto con tanto di soggetti economici disponibili, con l’ipotesi di mille approdi l’anno di navi gassiere nel porto di Ancona con tanto di gasdotto fino all’API. Ciò a prescindere da ogni previsione del Piano Energetico regionale, del Piano Regolatore del Porto, delle aspirazioni della città di Ancona, delle scelte effettuate come porto crocieristico. E, ovviamente, senza aver nulla discusso con i cittadini di Ancona, senza alcuna preventiva partecipazione ma immaginiamo con il parere favorevole di Confindustria, rappresentata nel Comitato del Porto dall’ingegnere Cogliati dell’API. A questo punto siamo curiosi di sapere cosa hanno detto i rappresentanti nel Comitato della Regione Viventi, della provincia Casagrande e del Comune di Ancona Franzoni.
Lunedì 19 dicembre alle ore 17 riunione di tutte la associazioni che hanno a cuore i destini della Città presso la sede di via Bonda 1/b.
Sabato ad Ancona l’attesa manifestazione convocata dalla “Assemblea Permanente Movimenti Marche”. Si inizia alle 17 in Piazza Roma. Interventi, flash mob, musica ribelle: la società civile organizzata prende la parola e l’iniziativa contro la manovra Monti, per costruire l’alternativa ad un modello che distrugge le vite delle persone e l’ambiente.
Piazza Roma come Zuccotty Park? Il centro del capoluogo regionale come quel piccolo luogo nel cuore di Manhattan, divenuto simbolo degli “indignati” di tutti il mondo? Diciamo che la manifestazione, dal titolo “Occupy Ancona”, che l’Assemblea Permanente Movimenti Marche ha promosso per sabato 17 dicembre a partire dalle 17, sarà molto di meno ma anche molto di più. Di meno perché “l’accampata” durerà solo qualche ora e non ci sarà nessuna occupazione in pianta stabile della piazza (per ora). I gazebo che verranno installati sin dal primo pomeriggio saranno una presenza momentanea e ognuno tratterà i temi più importanti al centro dell’iniziativa: lavoro, acqua, ambiente, precarietà, diritti delle persone. Molto di più perché la varietà e la ricchezza dei movimenti e delle singolarità presenti all’interno della neonata rete regionale si dispiegherà ampiamente durante la manifestazione. Il programma che si sta ultimando in queste ore prevede interventi delle situazioni simbolo dell’indignazione marchigiana: dai lavoratori licenziati o in cassa integrazione, a chi è impegnato nella resistenza ecologica contro i progetti distruttivi del territorio, dai comitati per l’acqua pubblica, da mesi mobilitati affinché sia rispettata la volontà dei 27 milioni di italiani che a giugno hanno detto chiaramente che i beni comuni non possono essere usati per fare profitto, ai ragazzi dei collettivi studenteschi, dai precari agli immigrati, proprio a pochi giorni dalla terribile strage di Firenze. Ma anche musica, flash mob di gruppi teatrali, “provocazioni” sui temi della crisi in mezzo allo shopping natalizio. Insomma un primo momento di mobilitazione contro la manovra del Governo Monti che “colpisce i soliti” e non tocca “le grandi rendite finanziarie”. Perché “un’altra economia è possibile, rispettosa dei diritti delle persone e dell’ambiente”. L’Assemblea Permanente Movimenti Marche chiama a raccolta tutti quelli che non vogliono abbassare la testa. Sabato Piazza Roma i protagonisti saranno loro.
- che la proliferazione e l’accumulo dell’alga tossica Ostreopsis ovata nelle acque della spiaggiola non è dovuta tanto alla scogliera di cui si chiede l’eliminazione, quanto alla presenza dei due pennelli (scogliere artificiali trasversali alla costa) che la delimitano lateralmente, come è stato possibile osservare chiaramente in questo anni;
- che il materiale utilizzato per la spiaggiola, come è stato possibile osservare chiaramente in questi anni, causa abrasione del fondale roccioso naturale, costituito da materiale meno resistente, con effetto erosivo e distacco continuo di alghe bentoniche che vanno a ristagnare andando in decomposizione a lato dei pennelli;
- che l’allungamento dei due pennelli con estensione della spiaggiola verso il largo non farebbe che aumentare la presenza dell’alga tossica ed il ristagno di materiale organico in decomposizione nell’acqua, provocando disagio ai bagnanti anche nella zona che va dalla spiaggiola verso la Seggiola del Papa;
- che l’intervento non dovrebbe essere autorizzato dall’Ente Parco, in quanto sarebbe in contrasto con quanto afferma l’articolo 9 delle attuali norme del Piano: “Gli interventi di difesa della costa sono effettuati nel rispetto della morfologia naturale del litorale”. E’ evidente che un intervento che andasse ad estendere ulteriormente la spiaggia verso il largo non rispetterebbe affatto il contenuto di questa prescrizione.
Ci dicono che i ripascimenti sono necessari perché negli ultimi 50 anni il mare si è divorato la costa. Eppure, come potete vedere dalla foto, anche all'inizio del ‘900 durante le mareggiate le spiagge sparivano.
Oggi invece basta un minimo di mare agitato che subito si invocano opere di difesa costiera.
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