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Comunicato Stampa: Qual è lo sfregio più grave?

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2011 03 31 Il Passetto 039

(nella foto: il Quadrato e la Seggiola Del Papa )

Ci si scandalizza più che giustamente per lo sfregio alla spiaggia delle Due Sorelle, realizzato da vandali con lo spray sulla “spiaggia da sogno”. Invece sta passando del tutto inosservato il fatto che con un “Piano di recupero ambientale” si progetti di costruire delle strutture sopra gli straordinari monumenti naturali di roccia della costa anconetana, tra la Grotta Azzurra e la Seggiola Del Papa, meno conosciuti ma di valore paesaggistico equiparabile alle Due Sorelle.

Se le amministrazioni autorizzassero questo progetto si metterebbe in atto una forma di danneggiamento ben più grave di un estemporaneo atto vandalico, perché non si potrebbe andarlo a cancellare. Infatti sarebbe uno fregio legalizzato, realizzato a norma di legge.

Cogliamo quindi occasione per invitare tutti i cittadini, in particolare coloro che hanno responsabilità politiche e tecniche ad adoperarsi affinché questo danno al nostro patrimonio paesaggistico e morale non venga mai a realizzarsi.

Ancona il 23/02/2019

Comitato Mare Libero

www.marelibero.it

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Comunicato Stampa #07082018

Comunicato Stampa

In merito all'articolo comparso sul Corriere Adriatico di oggi 7 agosto 2018 "Spiaggia libera al lumicino".

2018 08 07 spiaggia libera al lumicino

La spiaggia di Portonovo che si trova tra La Torre e la Chiesa di Santa Maria è soggetta a periodici trasferimenti di materiale verso le sue due estremità. Quando per alcune ore o giorni il moto ondoso agisce da nord/nord-ovest la ghiaia si accumula verso la Chiesetta, viceversa quando l'azione del mare è da est/sud-est i sedimenti vengono spostati verso la Torre. In termini tecnici si tratta del normale fenomeno di "rotazione" di una spiaggia di tipo pocket beach.

E' quindi del tutto normale che negli ultimi giorni la spiaggia nel suo settore adiacente alla Torre si sia ridotta, non c'è alcuna erosione, ma semplice normale dinamica del litorale.

Il geologo Andrea Dignani , insieme agli scriventi Alberto Dubbini (geologo anch'egli) e Matteo Filippone, hanno monitorato per diversi anni questa dinamica avvalendosi di misure satellitari di precisione.

Chiediamo quindi ai cronisti e direttori dei giornali di rassicurare i cittadini e gli operatori balneari e di evitare di promuovere richieste di interventi di ripascimento artificiale. Questi costituirebbero un inutile e grave spreco di denaro pubblico, utile solo ad arricchire chi progetta e realizza materialmente i lavori. Ricordiamo che la spesa inutile di denaro pubblico è uno dei principali problemi del nostro paese e che i soldi dei cittadini che pagano le tasse potrebbero servire per interventi di ben altra utilità, come ad esempio andare ai terremotati (dato che si tratta di denaro stanziato per opere di protezione civile).
Poiché la spiaggia si sposta sempre, noi proponiamo di cercare insieme alle amministrazioni delle soluzioni alternative, come ad esempio:

- un più snello sistema di autorizzazioni per consentire agli operatori balneari di spostare la ghiaia sulla spiaggia nel rispetto della tutela ambientale;

- un rilascio di concessioni balneari non più per superficie di utilizzo, ma per numero di sdraio e ombrelloni da affittare.

E' evidente che i cittadini che stazionano sulla spiaggia libera possono spostarsi nei tratti dove c'è abbondante materiale emerso, rinunciando per qualche giorno a stare dove magari avrebbero preferito.
Se amiamo davvero il mare possiamo accettare anche ogni tanto ci sposti la spiaggia qualche decina di metri più in là..

per il Comitato Mare libero, Alberto Dubbini e Matteo Filippone

Per ulteriori informazioni consigliamo di vedere il nostro video: https://www.youtube.com/watch?v=ei0q2xB-UQo&t=3s 

Lasciate il Parco del Cardeto ai Cittadini

Condividiamo con piacere il comunicato stampa del Comitato Stamira:

2018 01 25 Flyer Com. Stampa Faro

 

Lasciate il Parco del Cardeto ai Cittadini

In merito alle recenti notizie apparse sui giornali riguardanti la possibilità di realizzare un ristorante di lusso e un bar al Faro del Colle dei Cappuccini, all’interno del Parco del Cardeto Scataglini, rinnoviamo il nostro appello al sindaco e lo estendiamo ai prossimi candidati sindaci, affinché si impegnino ufficialmente a mantenere l’integrità del Parco e tutelare i diritti dei cittadini.

Nel dettaglio ricordiamo e confermiamo le nostre precedenti richieste nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Ancona e in particolare chiediamo che all’interno dell’intero perimetro del Parco:

1. Sia vietato l’accesso ai veicoli a motore, ad eccezione di quelli di chi vi risiede

2. Venga interamente tutelata la fruizione pedonale pubblica

3. Venga negata ogni possibilità di realizzare nuovi parcheggi per autovetture

4. Gli accessi di transito rimangano quelli attuali senza modifiche di larghezza delle carreggiate

5. Venga proibita la realizzazione di nuovi perimetri di recinzioni delle aree circostanti gli edifici

6. Le illuminazioni siano limitate a quelle strettamente necessarie, di bassa intensità e schermate verso l’alto al fine di contrastare il più possibile l’inquinamento luminoso

7. Venga tutelata la vegetazione spontanea

Chiediamo quindi che l’Amministrazione Comunale di Ancona metta in campo tutte le proprie risorse e collabori con i cittadini per farsi responsabilmente carico del pieno conseguimento di questi obbiettivi in modo tale che ogni eventuale decisione presa sia indiscutibilmente e pienamente conforme ad essi.

Ancona, 25 gennaio 2018
Il Comitato Stamira

https://www.facebook.com/comitatostamira/

 

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Riconosciuti i diritti del Comitato Mare Libero e dei cittadini

monumento Passetto

La Corte di Cassazione ha confermato in questi giorni con una sentenza il diritto del Comitato Mare Libero ad essere riconosciuto come parte civile nel processo per lo scarico di fanghi inquinati avvenuto di fronte alla Grotta Azzurra nel 2010 e confermato il diritto del Comitato al risarcimento economico per il danno subito. Cogliamo l'occasione per ringraziare gli avvocati Carlo Pesaresi e Stefano Crispiani che ci hanno rappresentato.

Le spiagge di spostano, inevitabilmente…

rilevamenti a Portonovo, geologo Dignani

(nella foto il geologo Andrea Dignani nel corso delle sue rilevazioni a Portonovo)

Come accade ogni volta dopo una burrasca, anche piccola, le spiagge della Riviera del Conero vengono spostate dal movimento del mare creando problemi agli operatori degli stabilimenti balneari.

Questo fenomeno non può essere eliminato in alcun modo, neppure scaricando sulle spiagge migliaia di metri cubi di ghiaia e sabbia, realizzando i famosi ripascimenti.

Due giorni fa al convegno sulla difesa costiera organizzato dall’Ente Parco del Conero, il geologo Andrea Dignani ha dimostrato, dati alla mano, l’inevitabilità di questo fatto che può essere verificato da chiunque con la semplice osservazione di ciò che accade.

Chiediamo quindi che si smetta di sprecare denaro pubblico per realizzare inutili e dannosi ripascimenti lungo le spiagge del Conero e si smetta di invocare questo spreco.
Proponiamo di cercare insieme delle soluzioni alternative, come ad esempio:

  • un più snello sistema di autorizzazioni per consentire agli operatori balneari di spostare la ghiaia sulla spiaggia nel rispetto della tutela ambientale

  • un rilascio di concessioni balneari non più per superficie di utilizzo, ma per numero di sdraio e ombrelloni da affittare

Ancona il 11/06/2017

Comitato Mare Libero

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Alle spiagge del Conero i ripascimenti non servono

06 06 2011 Portonovo 025

Alle spiagge del Conero i ripascimenti non servono

Abbiamo appreso dalla stampa locale l’ipotesi di effettuare ulteriori ripascimenti sulle spiagge del Conero.
Questa decisione parrebbe motivata dal fatto che “il mare s'è mangiato la spiaggia”.

Noi del Comitato Mare Libero abbiamo già ampiamente dimostrato come questa credenza sia del tutto priva di fondamenti e come la comunità scientifica affermi all’unisono l’esatto contrario.

In un recente passato, sostenuti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine che sentitamente ringraziamo, abbiamo fatto notare come i ripascimenti sulle spiagge del Conero rischiassero di essere più un lucroso business che un mezzo per contrastare un vero problema.

I sedimenti delle pocket beach (spiagge delimitate da piccoli promontori) non sono statici e vengono continuamente mossi dall’azione del mare. Questo comporta diversi scenari della linea di costa che però non rappresentano una perdita di materiale.

Enzo Pranzini, uno dei massimi esperti di dinamica costiera scrive, nel volume “La forma delle coste” edito da Zanichelli, che l’erosione costiera è «la conseguenza di un deficit sedimentario del “sistema spiaggia” determinato dall’eccedenza delle uscite rispetto alle entrate»

Parlare perciò di erosione confrontando semplicemente due foto scattate dall’alto, come già visto fare in passato nei progetti della Regione Marche per giustificare la spesa di denaro pubblico dei ripascimenti, troviamo che sia un approccio che non consente di valutare gli effettivi volumi di sedimento presenti nelle spiagge.

Le pregiate spiagge del promontorio del Conero si meritano più attenzione e salvaguardia, sono state costruite nel tempo dalle forze della natura e non è ammissibile che ogni primavera si ripeta lo stesso teatrino di sempre, con richieste di ripascimenti motivati dalla suggestione che una linea di costa invernale provoca negli operatori turistici.

È giusto tutelare gli interessi economici di chi fa affidamento sulla spiaggia per svolgere il proprio lavoro, ma è altrettanto doveroso dimostrare in maniera scientifica e oggettiva la necessità di un intervento ecologicamente molto invasivo e molto costoso.

Ci auguriamo che in futuro si parlerà di ripascimenti solo dopo un comprovato deficit sedimentario del “sistema spiaggia”, nel frattempo chiederemo un incontro con l’assessore alla difesa del suolo e della costa Sciapichetti e il dirigente del servizio per illustrare le nostre ragioni.

Ancona il 01/04/2017

Comitato Mare Libero

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Ascensore del Passetto

Ancona Passetto ascensore

Foto di Claudio.stanco - Opera propria, CC BY-SA 3.0

Comunicato stampa

Ascensore del Passetto
per la tutela dei beni comuni e il buon senso, il Comune eviti lo spreco e l’arbitrio

In merito alla decisione del Comune di Ancona di spendere due milioni di euro per la ristrutturazione dell’ascensore del Passetto, ci chiediamo:

  • come mai si decida di spendere una cifra così alta per una ristrutturazione che potrebbe essere realizzata con spesa minore, per poi mettere in vendita beni che appartengono all’intera cittadinanza allo scopo dichiarato di ricavare risorse economiche;

  • come mai si affidi stranamente la progettazione ad architetti esterni all’amministrazione, e quindi si spenda denaro, quando il Comune dispone già di tecnici alle proprie dipendenze, validi e perfettamente in grado di realizzarla con un notevole risparmio economico;

  • come mai si decida in modo arbitrario di affidare questa non necessaria progettazione esterna proprio ad un determinato studio privato di architettura e non ad altri.

Chiediamo quindi al Comune che si provveda semplicemente ad ottemperare alle norme per la sicurezza dell’ascensore, permettendo che si possa continuare a tenerlo in funzione, affidando la progettazione ai tecnici dipendenti dell’amministrazione. In questo modo si risparmino risorse economiche, si evitino le scelte arbitrarie e si salvino dalla vendita beni pubblici che appartengono ai cittadini.

Il Comitato Mare Libero

 

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Maestro d'Ascia

maestro d.ascia

Oddo Stecconi, tra campi e poesia, il video ritratto di uno degli ultimi Maestri d'Ascia del Monte Conero

Basta Acqua Sporca

basta acqua sporca

Video divulgativo sulla dinamica costiera delle spiagge del promontorio del Conero

Al Passetto tra Grotte e Falesia

Alla costa del Conero i ripascimenti non servono

Ci dicono che i ripascimenti sono necessari perché negli ultimi 50 anni il mare si è divorato la costa.
Eppure, come potete vedere dalla foto, anche all'inizio del ‘900 durante le mareggiate le spiagge sparivano.

La raccolta dei polpi min

Oggi invece basta un minimo di mare agitato che subito si invocano opere di difesa costiera.

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