slide-01.jpg

Fuor d'acqua

Sabato 12 giugno 2021

Pulizia del Passetto, non solo dei fondali

Chi vuole partecipare alla pulizia "Fuor d'acqua" può farsi trovare alle 9:30 sotto le scalinate

Fuor d'acqua

Ritirato il Piano sul Passetto

Passetto - Seggiola del Papa

 

Il Comune di Ancona ha ritirato (provvisoriamente ?) il Piano sul Passetto di cui vi avevamo informato.

Questo ci è stato detto ieri dagli architetti Mancini e Galletti della Provincia.

Ora ci serve l'appoggio di tutti per convincere l'amministrazione del fatto che i monumenti naturali di roccia della falesia anconetana non vanno toccati.

Il Piano del Passetto serve, ma non deve rovinare il paesaggio e l'ecosistema.

passetto

passetto

passetto

passetto

passetto

 


 

Giù le mani dai monumenti naturali di roccia della costa anconetana

quadrato e seggiola del papa

 

Difendiamo il bene comune ambientale e paesaggistico del Passetto e della costa anconetana alla base della falesia tra il Guasco e Pietralacroce ! Fermiamo il danneggiamento prima che sia troppo tardi !

Giù le mani dai monumenti naturali di roccia della costa anconetana !

Cari concittadini,

dopo anni di attesa è stato presentato dal Comune di Ancona un “Piano di Recupero del complesso delle grotte del Passetto”, che è necessario per consentire delle opere di fondamentale manutenzione lungo il tratto di costa anconetana alla base della falesia tra il Guasco e Pietralacroce.

Il suddetto Piano si presenta come un progetto abbastanza valido in funzione dell’esistenza e valorizzazione delle grotte. Tuttavia esso si propone anche come dichiarato “obiettivo principale” quello della “continuità orizzontale dei percorsi ai piedi delle grotte”, che “permetta di congiungere pedonalmente” i “quattro ambiti” in cui è articolata l’area, “dal molo del collettore sotto al Cardeto a nord fino alle grotte di Monte S.Venanzio a Sud”(pag.8).

Questo obiettivo appena citato a nostro parere deve mettere in allarme tutti i cittadini che amano il tratto di costa interessato dal Piano. Infatti sembra una proposta positiva, ma ad uno sguardo attento si rivela voler mettere in atto un gravissimo danno al paesaggio e, per effetto degli interventi che si renderebbe poi necessari, un autentico “cavallo di Troia” che innescherebbe successivi enormi danni ecologici e ambientali.

Noi crediamo nel grande valore delle grotte, così come in parte nella validità generale di un’idea di collegamento, ma facciamo notare che questo ultimo già esiste, con tratti in orizzontale e in pendenza, e che la straordinarietà paesaggistica del tratto di costa che comprende i suddetti “4 ambiti” citati nel Piano è dato dalle grotte, dalla falesia, ma soprattutto dagli spettacolari monumenti naturali di roccia, scolpiti dal mare e dal vento, meraviglie che creano un ostacolo di pura e selvaggia bellezza alla “continuità orizzontale dei percorsi”, e fanno del paesaggio di questa costa uno dei più belli del Mediterraneo.

Questi monumenti naturali non si possono considerare come un ostacolo da oltrepassare per collegare i vari ambiti dove si trovano le grotte, ma un capolavoro di bellezza insuperabile, da celebrare e rispettare, che costituiscono il cuore di questi tratti di costa e l’elemento geologico cui Ancona deve la sua stessa esistenza. Non sono degli anonimi “non luoghi” su cui passare, ma dei capolavori da contemplare.

Noi non siamo contrari alla possibilità di realizzare un collegamento, che permetta di accedere, camminando lungo la battigia, ad un notevole tratto di costa; si tratta esclusivamente di quello compreso tra il confine meridionale della Fincantieri e il confine settentrionale della piattaforma rocciosa della Grotta Azzurra.

In questo tratto di circa un chilometro, che permetterebbe di collegare pedonalmente il porto al Passetto, non sono presenti particolari emergenze paesaggistiche da tutelare.

Ci sembra evidente che realizzare strutture di collegamento non sia sempre e ovunque virtuoso, a dispetto della apparente positività generale di questo obiettivo. Se le strutture devono essere fatte passare sopra una bellezza assoluta, necessariamente ostacolandone la contemplazione e quindi rovinando il valore paesaggistico che essa disegna, si deve rinunciare alla possibilità di metterle in opera.

Questo è il caso degli straordinari monumenti naturali di scintillante roccia bianca della costa anconetana, alcuni dei quali poco conosciuti, che si trovano tra il Guasco e Pietralacroce. Si tratta di capolavori della natura chiamati con nomi quali “Grotta Azzurra”, “Cerusici”, “Quadrato”, “Seggiola del Papa”, “Scogli Lunghi”, “Scalaccia”, “Campo del Mare”, “Scogli del Cavallo”, “Draghetti”.

Sarebbe inaccettabile se per collegare tra di loro i “4 ambiti” con le grotte si andasse a deturpare la bellezza di questi capolavori. Infatti questi si ammirano soprattutto dal mare e con nessun mezzo tecnico sarebbe realisticamente possibile rendere invisibili o nascondere delle strutture che venissero collocate sopra di esse.

Inoltre queste ultime potrebbero essere di ostacolo e pericolo alla balneazione e alle abituali modalità di frequentazione socio-ricreativa dei cittadini, spesso adolescenti che trovano in questi luoghi occasione unica di contatto libero, ludico e insieme formativo con l’ambiente naturale. Pensiamo ad esempio alla Grotta Azzurra, dove generazioni di cittadini hanno imparato a fare i tuffi, a nuotare, ad arrampicarsi sulle rocce. Eventuali passerelle impedirebbero questi tipi di attività (che verrebbero necessariamente vietate) e dovrebbero essere soggette a un controllo costante per evitare che qualcuno si faccia male.

C’è da considerare che queste strutture, quando fossero incautamente realizzate entro la fascia altitudinale interessata dalle onde di burrasca, che è assai estesa nelle zone di piattaforma rocciosa, sarebbero sottoposte a due tipi di problematiche:

  • il loro utilizzo dovrebbe essere interdetto tutte le volte che le condizioni del mare lo rendessero necessario, per ragioni di sicurezza, e le prime non sempre sono prevedibili;
  • verrebbero lesionate continuamente, non solo per la forte usura del materiale a contatto con ambiente umido e salato, ma anche per l’azione del moto ondoso.

Strutture di questo tipo, collocate dove la natura non lo permette, avrebbero bisogno di controllo e manutenzione costante e costosa, senza la quale potrebbero diventare in breve tempo fatiscenti e ancora più pericolose.

Ovviamente è necessario chiedere che nessun intervento previsto nel Piano debba richiedere, nella maniera più assoluta, la messa in opera di barriere artificiali frangiflutti per la protezione dal moto ondoso, per non danneggiare in alcun modo la salute dell’ambiente naturale costiero, il suo paesaggio e il rapporto sociale e ricreativo tra i cittadini e il mare aperto; tutte le opere progettate dovrebbero dare la garanzia di non richiedere alcun intervento di difesa dall’azione del mare e in caso ciò non avvenga il Piano dovrebbe prevederne la demolizione. I collegamenti previsti non potrebbero resistere senza protezione dal moto ondoso e questo significherebbe rovinare completamente la nostra costa.

Interventi di difesa costiera avrebbero esisti disastrosi sia dal punto di vista paesaggistico che ecologico. Le scogliere sommerse che si trovano lungo la costa interessata dal Piano, oltre a costituire in sé habitat di interesse comunitario, ospitano specie biologiche di interesse prioritario secondo la direttiva Habitat della UE, come la Lithophaga lithophaga e la Cystoseira.

Le grotte sottomarine sono un habitat di interesse comunitario anche più raro e nel nostro tratto di costa ne sono presenti due, quella della Grotta Azzurra e una seconda, di maggiori dimensioni, all’interno della piattaforma rocciosa della Scalaccia. I canali e le vasche naturali che si trovano tra le scogliere emerse delle piattaforme rocciose rappresentano ambienti molto particolari e delle nursery per molte specie di pesci e altri organismi. Ostacolare il ricambio di acqua in questi ambienti significherebbe danneggiare queste forme di vita e incrementare processi putrefattivi, con danno alla salute del mare e alla nostra, favorendo inoltre la proliferazione dell’alga tossica Ostreopsis Ovata.

Quindi se venisse conservata l’attuale previsione di collegare indiscriminatamente tutti gli ambiti con le grotte compresi nel progetto, con gli inevitabili interventi a loro difesa si andrebbe a causare un danno enorme al nostro patrimonio paesaggistico, ambientale, socio-culturale e ricreativo.

Stiamo parlando della tutela di un tratto di costa che è di bellezza e valore assoluto.

Chiediamo quindi a tutti i cittadini di unirsi a noi per difendere questo bene comune così prezioso e consegnarlo alle generazioni future così come ci è stato dato.

Metti un like alla nostra pagina Comitato Mare Libero così da restare sempre aggiornato.

Clicca qui per visionare o scaricare il «Piano di Recupero del complesso delle grotte del Passetto - Trasmissione della proposta preliminare del Piano di recupero integrata con le richieste dell’A.C. e Rapporto preliminare per assoggettabilità a VAS e/o scoping»

 

PORTONOVO: LA SPIAGGIA DEI VIP DIVENTA SPIAGGIA ARTIFICIALE

Dal sito del Comitato Mezzavalle Libera: 

2018 07 ripascimenti portonovo 03

PORTONOVO: LA SPIAGGIA DEI VIP DIVENTA SPIAGGIA ARTIFICIALE.

Si è appena compiuto l’ennesimo scempio del ripascimento a Portonovo, con la spesa di 160.000 euro dei contribuenti, a unico vantaggio dei ristoratori, degli stabilimenti balneari e a danno dell’ambiente naturale e della libera fruizione della spiaggia a Portonovo.

L’intervento, voluto dalla Regione Marche con autorizzazione di Parco del Conero, Comune di Ancona, supervisionato dall’ARPAM e con il controllo tecnico dell’Univpm, ha trasformato l’arenile di una delle spiagge più belle delle Marche in una massicciata ferroviaria, con sassi spigolosi e sbalzo di mezzo metro per entrare in acqua; a qualche VIP masochista forse piacerà così …

Di fatto il ripascimento è funzionale solo al posizionamento di un maggior numero di lettini e di tavoli dei ristoranti, spesso posizionati a meno di 5 metri dalla battigia, in barba alla legge 217/2011 che sancisce all’articolo 11 «il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione».

sullo stesso argomento: https://www.vivereancona.it/2018/07/14/ripascimenti-rubini-aic-soldi-buttati-e-natura-messa-a-rischio/690948/

2018 07 ripascimenti portonovo 02

2018 07 ripascimenti portonovo 01

2018 07 ripascimenti portonovo 04

 

Fonte: www.mezzavalle.net

 

Basta Acqua Sporca

Visti i recenti articoli della stampa locale in cui si dichiara la necessità di ulteriori ripascimenti per spiagge del Conero, vi riproponiamo il sempre attuale video del 2014 "Basta Acqua Sporca".

Buona visione.

2017 03 basta acqua sporca resume

 

La pocket beach di Portonovo

Condividiamo con estremo piacere l'articolo, di prossima pubblicazione sul n°24 di Studi Costieri, del nostro geolodo di fiducia Andrea Dignani.

la pocket beach di portonovo

Facebook FanPage

Maestro d'Ascia

maestro d.ascia

Oddo Stecconi, tra campi e poesia, il video ritratto di uno degli ultimi Maestri d'Ascia del Monte Conero

Basta Acqua Sporca

basta acqua sporca

Video divulgativo sulla dinamica costiera delle spiagge del promontorio del Conero

Al Passetto tra Grotte e Falesia

Alla costa del Conero i ripascimenti non servono

Ci dicono che i ripascimenti sono necessari perché negli ultimi 50 anni il mare si è divorato la costa.
Eppure, come potete vedere dalla foto, anche all'inizio del ‘900 durante le mareggiate le spiagge sparivano.

La raccolta dei polpi min

Oggi invece basta un minimo di mare agitato che subito si invocano opere di difesa costiera.

Licenza Creative Commons

N.B.

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001

Privacy Policy

Cookie Policy