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Il Comitato Mare Libero e l'Associazione Laboratorio Culturale, sono onorate di invitarvi all'incontro pubblico sul tema "La costa della falesia anconetana: un patrimonio ecologico e culturale da preservare", che si terrà, nell'ambito del Festival Adriatico Mediterraneo, il giorno 3 settembre alle ore 18 presso la Casa delle Culture in via Vallemiano.

 

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Uniti per Difendere un Mare Libero

La costa della falesia anconetana
un patrimonio ecologico e culturale da custodire insieme

Il bene comune di valori paesaggistici, ecologici, culturali e socio-ricreativi, costituito dall’insieme delle bellissime scogliere naturali, dei colorati manufatti tradizionali conosciuti come “grotte” e dalla semplice vita quotidiana della gente che caratterizza la falesia costiera anconetana è straordinario ed è testimonianza vivente delle radici più profonde della nostra città.

Abbiamo imparato grazie ad esso a conoscere, rispettare, vivere intensamente il mare lungo la falesia, fino alle pendici del Conero, con responsabilità e libertà.
Chiediamo che ci sia permesso di continuare a farlo e di trasmettere quest’eredità ai più giovani e a chi verrà dopo di loro.

Chiediamo al Sindaco di Ancona, al Comandante della Capitaneria di Porto e al Presidente  del Parco del Conero:

# di adoperarsi con ogni mezzo per difendere questo patrimonio comune di viva civiltà ed esserne custode

# di superare le vigenti ordinanze di divieto del Comune e della Capitaneria di Porto e quindi permettere di nuovo l’accesso lungo la costa della falesia anconetana, sotto la personale consapevole responsabilità dei cittadini

# di autorizzare interventi di manutenzione di strutture danneggiate per evitare la distruzione del patrimonio storico-architettonico, l’accumulo di macerie negli ecosistemi marini della piattaforma rocciosa, l’erosione della base della falesia costiera

# di eseguire gli interventi di consolidamento della falesia o l’eventuale messa in opera di barriere paramassi, attesi da anni

 

LA COSTA DELLA FALESIA ANCONETANA

«UN PATRIMONIO ECOLOGICO E CULTURALE DA CUSTUDIRE»

La falesia costiera anconetana, che comprende il Passetto e si estende come confine marino ancora naturale della nostra città dalla base del colle Guasco di Ancona allo scoglio del Trave e al margine settentrionale della spiaggia di Mezzavalle, presenta magnifiche formazioni rocciose, ecosistemi e attività umane tradizionali che hanno saputo integrarsi nel paesaggio costituendo una realtà unica, incomparabile, di inestimabile e delicato valore:

#1 l’imponente falesia calcareo-marnosa miocenica è un valore naturale e paesistico che caratterizza l’identità geografica stessa della città di Ancona; fin dal margine costiero dell’abitato essa ospita associazioni vegetali (a Matthiola incana e Brassicetum robertianae)  praticamente assenti in tutta la restante costa dell’adriatico italiano centro-settentrionale tra l’Istria e il Gargano;

#2 le spettacolari formazioni rocciose mioceniche (note con toponimi locali quali Seggiola del Papa, Quadrato, Grotta Azzurra, Scogli Lunghi, Scogli del Cavallo e Draghetti) della piattaforma marina, che costituiscono le scogliere naturali emerse, sono di notevole interesse geologico e ambientale e di estrema bellezza, rappresentando dei veri e propri monumenti della natura; sono state definite “Emergenze Geologiche e Geomorfologiche” nel Piano Paesistico Ambientale Regionale del 1991;  
   
#3 le scogliere emerse delimitano canali, lagune ed insenature che ospitano ricchi ecosistemi naturali, preziose nursery per la riproduzione di pesci, cnidari e molluschi; nei fondali antistanti sono presenti nudibranchi, colonie di Lithophaga lithophaga (dattero di mare) e sporadici esemplari di Pinna nobilis, queste ultime due specie considerate di interesse prioritario secondo la direttiva 43/92 dell’Unione Europea (direttiva Habitat);
 
#4 i colorati e caratteristici manufatti, denominati “grotte”, realizzati dai pescatori-contadini (che abitavano la zona compresa tra Ancona e le pendici del Conero) e dai cittadini anconetani dalla fine dell’ottocento fino agli anni sessanta del novecento, oggetto in seguito di sola manutenzione, sono riconosciute da tempo come un esempio unico di architettura spontanea;  elemento di pregio di questa forma di architettura è data proprio dalla diversità e originalità di ogni particolare manufatto, nel rispetto di un modello architettonico tradizionale semplice ed essenziale; l’unico modo per preservare questa ricchezza culturale della città, destinata ad aumentare di valore con il tempo, è la manutenzione ordinaria dei manufatti ad opera dei loro stessi fruitori e il mantenimento del rapporto diretto tra le grotte e il mare aperto; esempi simili di architettura si trovano nel Mediterraneo ( e nel mondo) solo nell’isola greca di Milos (Cicladi) e nell’isola italiana di Salina (Eolie);
 
#5 la possibilità di attività libere e gratuite per la gente di contatto con il mare rappresenta un grande valore culturale e ricreativo che è stato ereditato dai contadini-pescatori e crediamo debba essere mantenuto; il Passetto ha una storia di oltre un secolo di  frequentazione da parte dei cittadini; il luogo d’estate è affollato di bagnanti di ogni età; lungo la falesia tra Ancona e la spiaggia di Mezzavalle scendono numerosi sentieri che conducono a meravigliose scogliere naturali, realizzati dai contadini-pescatori e poi mantenuti da coloro che si sono fatti eredi di questa tradizione;

#6 Il saper fare e le semplici attività libere e gratuite della gente a contatto con il mare rappresentano un patrimonio culturale immateriale inestimabile, una eredità da custodire.

L’insieme integrato di questi elementi , che dà lustro alla nostra città, fa del Passetto e della falesia costiera anconetana una realtà culturale unica, da preservare e far conoscere per il suo valore.
Questo luogo necessita soltanto  di alcuni interventi a bassissimo costo di denaro pubblico e minimo impatto ambientale e paesistico, come una pulizia sistematica e regolare degli ambienti frequentati dai cittadini e una manutenzione regolare dei sentieri che scendono al mare.
I soli interventi essenziali che richiedono una elevata spesa di denaro pubblico sono quelli legati alla manutenzione delle grotte ed al miglioramento della sicurezza lungo la falesia, che dovrebbero comunque avvenire nel massimo rispetto dei valori ecologici e culturali presenti.

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Al Passetto tra Grotte e Falesia

Alla costa del Conero i ripascimenti non servono

Ci dicono che i ripascimenti sono necessari perché negli ultimi 50 anni il mare si è divorato la costa.
Eppure, come potete vedere dalla foto, anche all'inizio del ‘900 durante le mareggiate le spiagge sparivano.

La raccolta dei polpi min

Oggi invece basta un minimo di mare agitato che subito si invocano opere di difesa costiera.

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